La primavera 2020 a Torino
Umani confinati, primavera in libertà
Siamo tutti confinati da più settimane ormai, dal 9 marzo per essere precise e la primavera si è installata tranquillamente. Da quando viviamo in Italia, la primavera è LA stagione che ci piace osservare, vivere, respirare. Se c’è un periodo nell’anno che ci piace è questo. Finalmente, le temperature risalgono, gli alberi si tingono dei loro più bei colori e soprattutto, Torino e il Piemonte, ci regalano sontuosi paesaggi. Abbiamo già consacrato alla primavera qualche articolo sul blog (in francese), e non c’è niente da fare, questa stagione ci ispira talmente tanto che prendiamo di nuovo la penna (o la tastiera). E poi, quest’anno, l’avrete notato, tutto è diverso. E per una buona ragione, siamo colpiti da una pandemia e la natura non ci aspetta. Anzi, tutt’altro.
La natura si sveglia e siamo rinchiusi
Se non è uno scherzo del destino quello! Mentre la natura si risveglia, noi, umani, dobbiamo stare nelle nostre case, i nostri appartamenti. Siamo in letargo con una stagione di ritardo. E tutti gli animali che si riappropriano lo spazio urbano, il loro spazio che abbiamo distrutto nel corso degli anni, sembrerebbero schernirci. I delfini nelle Calanque di Marsiglia, le anatre a Parigi… (il nostro gatto sdraiato sulla tastiera del computer). Chi sa se non venerano il pangolino che li ha liberati di questa specie nociva: l’Uomo.
Fatto sta che è terribilmente triste di dover assistere alla primavera da un appartamento del centro città… Per fortuna, abbiamo una vista su degli alberi. Il sole e il verde ci danno quotidianamente la nostra dose di buon umore. Invischiata alla nostalgia e la sensazione di “mancare qualcosa”.
Raccolta differenziata e breve camminate floreale
Di solito, la spazzatura per la raccolta differenziata si accumula nell’appartamento. Non immaginarvi che viviamo in una porcilaia, no, si tratta del sindrome ben conosciuto che si chiama “la pigrizia”. Perché no, non abbiamo i bidoni fuori dalla porta, ma a ben 400 metri da casa. E lontanissimo vero? Da quando siamo confinate, è diventata l’unica attività valida che ci potesse permettere di “seguire” la fioritura dei tulipani e magnolia (una volta a settimana). Durante anni, eravamo indignate perché non c’erano i bidoni per la raccolta differenziata nel nostro palazzo ed è finalmente grazie a questo che possiamo apprezzare l’aria torinese. Sembra quasi incredibile.
Vi rassicuriamo, facciamo anche la spesa, ma una persona sola e in generale, sulla pausa pranza sperando non aspettare più di un’ora all’ingresso del Carrefour Market. Il weekend, la spesa è proibita (da noi stesse), “troppa gente”, troppi poliziotti, troppo ansiogeno.
I nostri posti fioriti a Torino
Perché siamo simpatiche, condividiamo con voi i nostri due posti fioriti del momento!
I tulipani nel Quadrilatero Romano
Innanzitutto, ogni anno, piazza Emanuele Filiberto, trapiantano i tulipani nel giardino in mezzo alla piazza/strada. A partire da aprile, sono in fiore per il nostro più grande piacere! E’ diventato un rito seguire la loro fioritura in un quartiere che amiamo tantissimo, e fa proprio bene al morale vedere che la vita continua.
[Alcune foto sono ovviamente state scattate gli anni precedenti]
Le magnolie Piazza Statuto sono sempre li
E la Piazza Statuto che accoglie un’incredibile fontana che sarebbe la porta dell’inferno e li, in mezzo alla strada di solito affollata fra le macchine, le biciclette, i pedoni, i tram e i taxi, qualche magnolia. Non tutti in gran forma. E li capiamo, radicati nel cemento in mezzo dell’inquinamento, c’è da stare un po’ triste. Ma senza tutta questa confusione, si respira meglio sotto questi bellissimi petali rosa. Non molto tempo, la polizia sta già arrivando per mandarci via. Due minuti di aria aperta, di spazio, di bellezza e torniamo verso l’appartamento, allegre. Ma sempre con le mascherine sul viso!
Primavera 2019
Un balcone non fiorito
Intrappolate nell’epidemia da fine febbraio, non abbiamo anticipato. Abbiamo, quindi, le fioriere sul balcone, senza terriccio ne semi. Per fortuna, durante l’avventura spazzatura-magnolie, abbiamo incrociato un mercante di fiori. Una domenica sul corso Palestro all’angolo con via Garibaldi, per quelli che sono nel quartiere e che potrebbero essere interessati. E’ quindi un giorno felice perché facciamo l’acquisizione di una nuova recluta: Confinement. Un’azalea che coccoleremo. Una nuova missione che ci da coraggio, che ci fa vivere la primavera nonostante tutto. Tra l’altro, ne siamo orgogliose, ecco la sua bella testolina!
Piani primaverili saltati
Ma la primavera è anche un mucchio di weekend previsti qua e là. Dalla fine del mese di marzo, fuga in Liguria per vedere il mare per la prima volta nel 2020, gita nelle Langhe, nel Monferrato, nel Canavese, questo inizio anno era dedicato alla scoperta in profondità della nostra regione adottiva. Poi, inizio maggio, dovevamo trascorrere un lungo weekend in Sicilia, sulle isole Eolie… Sarà solo rinviato, speriamo.
Senza parlare degli eventi familiari mancati in questi primi mesi dell’anno. Feste di compleanno e nascita, bei momenti in famiglia che non avranno luogo e non sappiamo quando lo avranno. E anche tanti eventi cancellati a Torino, eventi che promettevano bei incontri.
E’ triste, destabilizzante, angoscioso, fastidioso… Si ma ora, abbiamo troppo tratto sulla fune. Chi più, chi meno. Dato che la primavera segue il suo corso e che la natura sembra stare meglio da quando siamo barricati nelle nostre dimore, è ormai chiarissimo che siamo la fonte di numerosi problemi su questo pianeta. Da questa constatazione, non abbiamo nessun idea di quello che sarà il “nuovo mondo” ma è il momento di pensarci e pensarci a fondo. E non dimenticare che il meglio che possiamo fare per salvare i nostri cari (e noi stessi) è stare tranquillamente a casa, ammirare la primavera dalla finestra o alla svolta di un’uscita immondizia. Vi lasciamo con un po di dolcezza delle primavere scorse in Piemonte in foto e buon confinamento!
Coquelicots dans le Monferrato Bouton d’or dans les Langhe Visite pascale à la Villa della Regina – 2018 Lac d’Orta, ruelles fleuries