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bocage vandeano visitare
Nov 08, 2020

Alla scoperta del bocage vandeano

Fuga nelle terre della Vandea

Anche prima di questo confinamento Atto II (primo atto in Italia), prevedevamo di raccontarvi qualcosa di più sulla nostra regione natale, i Paesi della Loira. Come piccolo preludio, ricordiamo che Amélie, rimasta a Torino, è originaria di Angers, mentre Laura è tornata in Vandea. Come sapete, Torino, il Piemonte hanno conquistato i nostri cuori, ci piace parlarne non appena se ne presenta l’occasione. Ma è un dato di fatto, negli ultimi anni le nostre regioni di origine sembravano cambiate, sempre più belle ad ogni nostro ritorno. Dato per scontato, trascuravamo il valore delle cose del nostro quotidiano francese. Una volta.

Felice è colui che esce di casa perché al suo ritorno non troverà altro che bellezza e meraviglia.

Vangelo secondo santa Laura

La fuga è sempre possibile, pure rinchiusi in un’area limitata. Se non possiamo uscire di casa, viaggiamo con la lettura, la scrittura, la musica … Oggi vi parleremo del Bocage vandeano, il paesaggio verde in cui Laura è cresciuta e, attualmente, il suo chilometro di fuga concesso.

Punto definizione del bocage (vandeano)


scoperta foreste vandea

Alle porte delle paludi Poitevin e Bretoni, ai margini della mitezza d’Angiò, all’estremità meridionale del massiccio armoricano, benvenuti nel bocage della Vandea. Cominciamo con una definizione generale del Treccani per capire il contesto. Cos’è un bocage?

s. m., fr. [propr. «boschetto»: fr. ant. boscage, der. dialettale (normanno o piccardo) di *bosc «bosco»]. – Tipo di paesaggio agrario caratterizzato da un elevato numero di parcelle, delimitate da siepi arborate [...] originario di regioni della Francia occidentale a economia pastorale. In Francia il termine designa anche le regioni di maggiore diffusione del fenomeno (b. normanno, ecc.)

Bene, non è proprio più chiaro. Lasciateci descrivere cos’è il bocage vandeano, raccontato da come lo viviamo qui:

Laura è nata in questa terra, a metà costa dagli spruzzi del mare, dove per tanti bambini, neve e montagna esistono solo nei racconti natalizi. I mulini a vento sono le nostre vette, i mulini ad acqua le nostre fondamenta. Né pianura né bosco, metà pianura, metà bosco, il bocage della Vandea ha la particolarità di essere declinato tra l’Alto bocage: primi bastioni contro i venti oceanici, un paesaggio scolpito dai fiumi che scendono dalle colline, e il Bocage basso: terra dove ruscelli e fiumi serpeggiano allegramente, irrigando boschetti e colture prima di fermare il loro corso in uno specchio d’acqua o di unirsi alla Sèvre Nantaise e poi all’Oceano Atlantico, terra di marinai. Un paesaggio umido, intessuto di verde, costellato di grigio granito e punteggiato dal rosso arancio delle piastrelle.

viadotto fiume boulogne in vandea

Un verde onnipresente nel paesaggio


Disegnato dall’uomo nel Medioevo, plasmato per secoli dalla natura, il Bocage della Vandea è un vero rifugio. Riparo dell’uomo in tempi antichi, quando la follia di alcuni strangolava la vita degli altri con la paura, per poi finalmente diventare rifugio di flora e fauna.

Il vantaggio delle zone rurali è che si può camminare tranquillamente nelle stradine di campagna, a piedi o in bicicletta. Ma piccoli dislivelli potrebbero sorprendervi. Un paesaggio mozzafiato. Dopo tutto, ogni paesaggio ha il suo fascino no? Lontano dalle cime innevate che incoronano Torino, il bocage della Vandea si declina in sfumature di verde senza fine. Dal verde quasi fluorescente dei prati ai verdi scuri dei boschetti. Solo i mantelli bianchi, neri e marroni delle mandrie di mucche ritagliano questo quadro.

Flora e fauna in simbiosi


Vero ecosistema tra il selvaggio e il domestico, il bocage è il pastore delle nostre campagne; veglia sulle greggi al pascolo e le nutre. I suoi ramoscelli aggrovigliati proteggono le particelle dalle intemperie fornendo riparo alla fauna selvatica. All’alba, quando la nebbia mattutina svanisce sui pascoli, fringuelli e upupe si affiancano alle mandrie delle fattorie vicine e vedono i caprioli che saltellano. Nell’aria, le poiane, questi rapaci dal piumaggio beige screziato, volano in cerchio prima di piombare sulla loro preda.

Intrecciati con i fiumi, non è raro trovarsi a percorrere sentieri ripidi, quasi segreti, circondati da argini, nascosti agli occhi dei meno agguerriti : le strade incavate. Sentieri scavati dallo scorrere dell’acqua, prima di essere riutilizzati dall’uomo per far passare buoi e carri.

La città qui potrebbe sembrare un semplice villaggio, perché gli habitat sono dispersi e il tempo potrebbe sembrare essersi fermato con questa quiete delle campagna. È in netto contrasto con una regione che è tuttavia dinamica, credeteci.

Punto meteo

Dal punto di vista della temperatura, non è il Polo Nord come spesso ci chiedono i nostri amici italiani. Non fa freddo, almeno, non più freddo che a Torino. È un clima oceanico che spazza il nostro bocage. In autunno-inverno piove più spesso, ovviamente, e un freddo umido vi farà sentire freddo se il vostro cappotto non è chiuso bene.

paesaggio borgo les lucs sur boulogne vandea

In questo contesto di confinamento, questo paesaggio, in definitiva, si rivela quasi filosofico. Una libertà delimitata da un confine stabilito dagli uomini ma di cui madre natura ha monopolizzato i diritti di passaggio, un perfetto equilibrio tra natura e uomini, la bellezza che sembra in gabbia, ma aperta sul mondo. Ecco il bocage

Ciccia&Cerva - Author

Amélie & Laura, deux françaises à Turin depuis 2016 !

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